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Ho fatto le mie prime esperienze nella riparazione e nel settaggio di strumenti musicali nel corso degli anni, su varie chitarre, bassi elettrici e contrabbassi che suonavo abitualmente. Da sempre infatti gli strumenti musicali e il loro funzionamento mi hanno affascinato e hanno attratto la mia curiosità. Al principio ho svolto queste operazioni da autodidatta, informandomi accuratamente su tutti gli aspetti tecnici che mi consentivano di raggiungere un buon risultato. Naturalmente ho sbagliato molto ma altrettanto ho imparato, ed in modo particolare ho appreso il significato e il giusto metodo per avere una “visione di insieme”. Quando ho cominciato a occuparmi di liuteria, nell'affrontare la riparazione di uno strumento è capitato spesso che muovendo qualcosa miglioravo un aspetto, ad esempio l'action, ma ne peggioravano altri come il suono e il sustine. Con gli anni - e cambiando molti strumenti, il più delle volte economici – ho iniziato a tirare fuori il meglio dalle mie esperienze e a capire gli equilibri che entrano in gioco nell'arte che regola questo rigoroso mestiere. Il tempo ha poi tramutato la mia passione in un lavoro che giorno dopo giorno mi stimola e mi gratifica sempre di più. Ora costruisco strumenti con consapevolezza e intenti precisi: il poter padroneggiare le variabili costruttive per ottenere il risultato prefissato è una autentica soddisfazione. Il mio approccio costruttivo è molto semplice e prevede l'utilizzo di materiali di qualità, valorizzati da finiture minimal. Non sono un amante di binding, madreperle, intarsi ecc. Mi piace il legno e penso che in questo materiale, con le sue venature – preziose trame naturali -, i suoi “difetti” e i suoi colori, risieda la bellezza essenziale di uno strumento. Utilizzando l'olio di lino, l'olio di tung e le loro varianti, il legno preserva il suo aspetto naturale, senza che la funzione protettiva venga meno. La sperimentazione mi conduce così verso l'essenziale e ad una particolare attenzione allo spreco, come per esempio nelle chitarre e nei bassi solid body dove, con una costante ricerca e “un po' di lavoro in più”, sono riuscito ad ottenere ottimi risultati sostituendo il body con una cassa armonica hollow body con fondo, fasce piegate e top. Tale accorgimento ha prodotto un notevole risparmio di legno e conseguentemente, una sensibile riduzione del peso totale di chitarre e bassi. Ho cominciato questa attività per necessità, volevo un contrabbasso in legno massello a un prezzo abbordabile. Il mio insegnante, Walter Macovaz, che non finirò mai di ringraziare, mi ha introdotto e guidato con generosità nel mondo della liuteria, svelandomi anche i suoi “segreti”. Sono state proprio queste confidenze, fatte di esperienza e intuito, che mi hanno aiutato a comprendere pienamente la relazione che c'è tra tipi di legno, forma, dimensioni, spessori e acustica. L'acustica è per me il risultato finale. Lo strumento musicale non è unicamente un oggetto estetico o d'arredo poiché in esso prevale una funzione, quella di produrre suono. Musica. Che si tratti di una chitarra, di un contrabbasso o di un violoncello, lo strumento deve suonare, e bene, con ricchezza di armonici, sustine, ecc. L'aspetto acustico rappresenta per me la parte più importante anche negli strumenti elettrici solid body. Hardware ed elettronica hanno basilare importanza, e io mi affido quindi a chi se ne intende ossia a brand che hanno fatto la differenza in questi settori come Bartolini, Seymour Duncan, Aguilar, Nordstrand per pickups ed elettronica; Schaller e Hipshot per l'hardware. |